Ti piace relazionarti con le persone e stare a contatto col pubblico? Ti attira l’idea di fare un lavoro stagionale nell’ambito del turismo? Abbiamo intervistato Stefano Maggiolini che fa un doppio lavoro nella Riviera Romagnola, il primo estivo e il secondo lavoro invernale. 

CERCHI UN MAÎTRE DI SALA?

Trovalo su Jopla!

Scopri la sua esperienza, i suoi consigli utili e come sono cambiati il lavoro e il turismo dagli anni Ottanta a oggi. 

Buona lettura! 

Ciao Stefano! Presentati brevemente alla community di Jopla 

Ciao, vivo a Rimini e faccio un doppio lavoro ed entrambe le professioni sono stagionali. In estate sono maître d’hotel, cioè sono responsabile di sala in un albergo, e in autunno e inverno noleggio e riparo sci nel mio negozio laboratorio, sempre qui a Rimini. 

Spiegaci come è nata questa scelta di fare un doppio lavoro. Ci incuriosisce molto perché rispecchia lo spirito di Jopla: avere più competenze e soft skill che consentono di fare due lavori o anche di più. 

Ho iniziato a fare il cameriere di sala in albergo a Rimini nei mesi estivi, quando avevo 14 anni. Ero dipendente e lo sono tuttora. Ho scelto questa professione negli anni Ottanta quasi per gioco, perché avevo amici albergatori. Poi, siccome mi piaceva molto il contatto diretto con le persone ho continuato a lavorare ogni stagione estiva. E devo dire che, abitando a Rimini, ho la fortuna di poter mantenere questo lavoro senza difficoltà. 

Il turismo non manca, anche se negli anni è cambiato. Ci sono meno giovani per fare vita notturna nelle discoteche, molte colpite dalla pandemia. Ora vedo più che altro famiglie con bambini, ma restano in Riviera Romagnola per meno giorni rispetto ad anni fa. Il turismo di ora è più da “toccata e fuga” e, di conseguenza, si instaurano anche meno relazioni di amicizia tra il personale dell’albergo e le persone in vacanza.

Per quanto riguarda invece il mio negozio laboratorio di noleggio, vendita usato e manutenzione sci, apro a metà ottobre e chiudo dopo Pasqua ed è un’attività in cui ho sempre creduto. A differenza del lavoro in hotel, qui non ho un team da coordinare perché sono da solo.

Tutto è nato perché mi piaceva molto andare in montagna a sciare. Da una passione è sbocciata una professione. Lavorando in inverno, però, la neve la vedo poco, così come il mare d’estate. Ma sono attività che mi piacciono e in cui credo, principalmente perché sono due lavori a contatto con le persone e, per questo motivo, mi rilassano. 

In merito alle competenze e alle soft skill per il mio doppio lavoro servono: ottime capacità di comunicazione e relazione, problem solving, organizzazione e pianificazione, e in hotel sono utili anche il lavoro di squadra e la predisposizione a coordinare un team. Anche conoscere le lingue è importante, ma il turismo in Riviera è sempre più italiano.

Inoltre, nel mio lavoro stagionale estivo noto che è sempre più importante entrare in empatia con le persone, perché chi è in vacanza adesso riesce meno a staccare la spina. C’è chi si gode le ferie da subito, ed è bello vedere questo clima di relax, mentre per altre persone accade solo verso la fine della vacanza.

Ci parli del tuo percorso professionale? Hai sempre lavorato come maître di sala e nel noleggio e manutenzione degli sci? 

In realtà il mio percorso doveva essere tutt’altro. Mi sono diplomato in una scuola professionale per diventare idraulico, tornitore e saldatore. Ma, dopo una breve esperienza in cantiere, ho capito che quella non era la mia strada, non era il lavoro per me.

Allora ho ascoltato la mia passione per lo sci e il mio desiderio di stare a contatto con le persone, cosa che sperimentavo già nel lavoro estivo da cameriere, e questo mi ha portato a fare il mio secondo lavoro, oramai da quarant’anni. 

Parlaci del tuo lavoro estivo: come diventare responsabile di sala in albergo? 

Quando ho iniziato ero un ragazzino e sono partito come cameriere, poi ho imparato il mestiere di maître d’hotel negli anni, grazie all’affiancamento con un responsabile di sala che mi ha insegnato il lavoro. E da lì in poi, nei mesi estivi, ho sempre fatto il maître di sala, per otto anni in un piccolo albergo, poi in un tre stelle superiore sul mare. Per me è stato un percorso semplice e lineare, non mi hanno spaventato le dimensioni più grandi dell’albergo perché avevo a disposizione i tempi necessari per svolgere bene il mio lavoro. Mentre, ad esempio, in un albergo a gestione familiare, più piccolo, hai molte più mansioni da svolgere e devi essere più veloce. 

Quali sono le tue mansioni di maître d’hotel?

Come maître organizzo il lavoro della brigata di sala, che coordino e a cui assegno le mansioni. Inoltre, per la cucina  predispongo le schede del menu, in base al numero di persone presenti, a chi ha intolleranze o specifiche esigenze alimentari. Poi, comunico costantemente con la cucina, soprattutto per esigenze e richieste specifiche degli ospiti, controllo la dispensa e, a seconda delle rimanenze, contatto i fornitori e faccio gli ordini.  

Al momento coordino due persone, mentre in un albergo più grande ne coordinavo tre. Le mie mansioni non sono solo di supervisione, perché anche io sono attivo nel servizio in sala, alla pari con tutta la brigata, ma solo io ho la responsabilità che tutto vada per il meglio. 

A differenza di un tempo, in cui il team di sala era composto dalle stesse persone per almeno dieci anni, ora non c’è più continuità e dunque devo formare persone nuove quasi ogni anno. 

Il noleggio e la manutenzione di sci possono sembrare attività insolite in Romagna, conosciuta per le spiagge. Come sei diventato esperto di manutenzione di sci e come questo ti caratterizza?

Non mi sono inventato il lavoro, la mia attività di noleggio e riparazione di sci a Rimini esisteva dal 1978 e in quegli anni sul territorio c’erano una decina di negozi specializzati nello sci. Nel 1985 sono entrato nel laboratorio come dipendente e, i primi tempi, sono stato affiancato dal titolare, che in passato preparava sci a Livigno. Mi ha insegnato il mestiere e mi ha trasmesso la sua esperienza, la manualità e abilità artigiana. Poi, sono entrato in società e, infine, l’ho rilevata nel 1999, ho comprato nuovi macchinari e ho imparato a lavorare materiali più moderni

Da quando sono diventato il titolare del negozio, ho frequentato corsi per aumentare le mie competenze, anche per non avere manodopera e riuscire a fare tutto da solo, per una questione di costi, che riesco così a tenere più bassi e competitivi. 

Per aggiornarmi vado alla fiera di Modena sul turismo e gli sport invernali, mi confronto con i colleghi e cerchiamo di migliorarci a vicenda.

Non lavorando con un numero alto di clienti, al contrario di quanto accade in montagna o nelle grandi catene di articoli sportivi, devo avere un valore aggiunto. Il mio punto di forza, che mi differenzia dall’e-commerce, è insegnare qualcosa alle persone e garantire loro un servizio di qualità. Do consigli personalizzati, assistenza e instauro un rapporto di fiducia e trasparenza con la clientela. Se, ad esempio, non ho in negozio quello che cerca una persona, la indirizzo da altre parti dove so che hanno ciò che vuole. Preferisco guadagnare meno ma tenermi il cliente per il rapporto onesto e di fiducia. Inoltre, lavoro anche con gli sci club del territorio, di cui espongo le locandine con le uscite in programma. Può sembrare insolito, ma esistono anche in Riviera Romagnola.

Infine, essendo a Rimini, sono fuori dalla massa del turismo invernale che si trova in montagna, dove i prezzi per il noleggio sono più alti, e dunque anche per questo i miei prezzi sono più competitivi. 

Spiegaci la riparazione degli sci e la manutenzione: quali sono le mansioni principali?

Nel mio laboratorio artigianale effettuo diversi tipi di lavori: la riparazione della soletta, la laminatura, la sciolinatura, il montaggio degli attacchi e la preparazione degli sci da gara

Per la riparazione e la manutenzione mi avvalgo dei macchinari. Ad esempio, utilizzo un macchinario che rifà l’inclinazione alle lamine, a seconda della tenuta in curva che si vuole ottenere. Ma la finitura degli sci la faccio ancora rigorosamente a mano per personalizzarla in base alle esigenze di ogni cliente.

Riparo anche il fondo dello sci, che si può deteriorare o forare a causa di sassi e pietre. In questo caso, utilizzo un materiale che rigenera la soletta, poi lo levigo, lo ripasso e rettifico la soletta creando un’impronta, una sorta di battistrada per le gomme dell’auto, in modo che lo sci abbia stabilità. 

Cosa ami di più del tuo doppio lavoro di responsabile di sala e di manutenzione di sci?

Del mio doppio lavoro di certo amo il contatto con le persone, come dicevo, poi della professione di responsabile di sala in albergo apprezzo la stabilità e la sicurezza. Essendo dipendente non devo preoccuparmi di molte cose, di cui invece mi occupo come titolare di negozio, di una ditta individuale. 

Ad esempio, molte preoccupazioni si sono manifestate durante la pandemia, poiché i miei due lavori gravitano attorno al settore turistico, che durante il lockdown è stato duramente colpito. Anche a livello psicologico perché c’era il timore di stare a contatto con le persone. 

Vuoi dare un consiglio a chi vuole fare un secondo lavoro, soprattutto quelli di cui ti occupi tu? 

Il mio consiglio è di far rinascere i mestieri artigianali di una volta, oggi dimenticati e abbandonati ma proprio per questo necessari. Penso ad esempio alla calzoleria, a chi fa manutenzione, restaura mobili e ripara elettrodomestici. Sono lavori utili, che permettono di recuperare oggetti e prodotti prima di buttarli.

Per quanto riguarda nello specifico il mio doppio lavoro, per quello di sala consiglio di fare prima dei corsi professionali con esperienza sul campo in ristoranti e alberghi per provare il mestiere sul campo. Questo perché oggi il lavoro è più impegnativo rispetto al passato e richiede maggiori competenze, dato che i menu si sono arricchiti e diversificati per attirare e andare incontro a più persone. Aggiungo anche che il lavoro stagionale estivo a Rimini e Riccione può essere molto valido per chi studia. Infine, per chi entra nel settore è meno facile ottenere il posto fisso rispetto a un tempo e, dunque, il turnover è più alto. In merito alla manutenzione e alla riparazione di sci, invece, posso dire che servono almeno un paio d’anniperimparare il mestiere e acquisire la manualità necessaria.

Silvia è copywriter e content writer appassionata di scrittura inclusiva. Ha lavorato per molti anni in agenzia come addetta stampa ed esperta di comunicazione, specializzandosi in diversi settori. Dal 2021 è freelance.