Con la bella stagione, in primavera e in estate, aumentano le gite fuori porta e le camminate all’aria aperta. Se immergerti nella natura, scoprirne le bellezze e divulgare sono una tua passione e vuoi farne una professione, noi di Jopla ti spieghiamo come diventare guida escursionistica ambientale. Potrebbe essere il lavoro giusto per te! 🙂 

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Quella della guida ambientale escursionistica (Gae) è una figura abbastanza nuova e sempre più richiesta, e dunque ha buone opportunità di occupazione

Post lockdown è aumentata la domanda di itinerari nella natura, a distanza dalle città, dal caos del traffico e dall’aria poco sana. A sempre più persone, infatti, piace rilassarsi intraprendendo percorsi e sentieri, ma in compagnia di chi può descrivere al meglio il territorio ed educare all’ambiente e alla sostenibilità, in compagnia di una Gae appunto.  

Per essere una guida ambientale escursionistica non basta amare molto la natura, anche se è un ottimo punto di partenza, ma è necessario possedere una preparazione tecnica e culturale, doti di orientamento e di comunicazione e avere una buona forma fisica. Una singola escursione, infatti, può durare solo alcune ore ma anche più giorni, con pernottamento incluso.

Ma ora vediamo per bene cosa fa una guida, le sue mansioni e competenze, quali sono i corsi utili, le leggi in materia e le associazioni di categoria in Italia. Continua la lettura se ti interessa scoprirlo. 

Cosa fa una guida escursionistica 

La figura della guida ambientale escursionistica fa parte del settore turistico. Può lavorare in proprio, dunque in libera professione, o come dipendente.

La principale mansione è accompagnare in sicurezza le persone, da sole o in gruppi, in aree di interesse ambientale, anche con la neve. La Gae, ad esempio, porta la gente a visitare:

  • parchi e aree protette;
  • riserve;
  • oasi;
  • eco-musei;
  • montagne;
  • colline;
  • pianure;
  • ambienti acquatici e subacquei (fiume, lago, mare).

Per quanto riguarda le escursioni, ciò che le caratterizza è la sostenibilità,  perché non è previsto l’uso di mezzi a motore. Gli itinerari infatti si affrontano:

  • a piedi;
  • in bicicletta o in mountain bike;
  • in canoa o in kayak;
  • in acqua, anche praticando snorkeling;
  • a cavallo o con animali da soma.

Detto e chiarito ciò, ora vediamo, ancora più nel dettaglio, quali sono le mansioni e le caratteristiche di una guida ambientale escursionistica, in base alle specializzazioni:

  • ha ottime doti di comunicazione, di problem solving, di orientamento;
  • parla lingue straniere;
  • conosce la topografia e la cartografia;
  • individua, organizza e programma le escursioni;
  • progetta e organizza laboratori;
  • fa attività di divulgazione e di educazione ambientale, a volte anche per le scuole, ed educa alla sostenibilità;
  • prepara materiali di supporto da fornire alle persone in escursione;
  • spiega in modo approfondito un territorio con le sue caratteristiche ambientali, naturali, culturali, antropiche, avvalendosi di informazioni scientifiche;
  • dà assistenza tecnica nei percorsi e valuta se l’equipaggiamento degli escursionisti che accompagna è adatto;
  • monitora gli eventuali rischi dell’itinerario e prende le necessarie precauzioni;
  • interviene in caso di malore o di incidente con azioni di primo soccorso;
  • accompagna nelle escursioni persone con disabilità;
  • partecipa attivamente a progetti di comunicazione delle aree protette. 

E invece, cosa non può fare una guida ambientale escursionistica? 

Non può accompagnare le persone in percorsi e attività che prevedono l’uso di attrezzi (ramponi, corda e piccozza) e l’utilizzo di tecniche di alpinismo

Diventare guida ambientale escursionistica: la legge 4/2013 e le leggi regionali

Destreggiarsi tra le informazioni presenti online per capire come diventare guida ambientale escursionistica non è facile. Ci sono infatti alcune Regioni che hanno leggi in merito alla formazione e agli esami per le guide ambientali escursionistiche, e Regioni che invece non le hanno. Come fare allora? La cosa migliore è informarsi rivolgendosi alla propria Regione ma anche alla Camera di Commercio locale, se si vuole lavorare in proprio. Chi apre partita Iva può avere come codice Ateco 79.90.20 (Attività delle guide e degli accompagnatori turistici).

A livello nazionale, in Italia, esiste una normativa di riferimento per la professione di guida ambientale escursionistica: è la legge n.4/2013 (qui leggi il testo), intitolata “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”. Tale legge:

  • stabilisce che la guida escursionistica è una professione libera, non soggetta a regime autorizzatorio (non serve un patentino). Ma ricordiamo che è bene non improvvisarsi guide escursionistiche e che ci sono dei requisiti per l’esercizio della professione.
  • Non risolve, invece, sia la compresenza di diverse norme in merito a questa professione, che l’esistenza di differenze nella formazione in ingresso. Inoltre non definisce requisiti professionali comuni. 

A livello europeo, la guida ambientale escursionistica è una professione riconosciuta, grazie all’adozione del regolamento ISCO-08 tramite il Regolamento (CE) n. 1022/2009 della Commissione.

Come diventare guida escursionistica: corsi e quanto costano

La legge italiana riconosce le associazioni di categoria delle guide escursionistiche ambientali, come garanzia di qualità e tutela, anche in materia di formazione.

L’ente principale in Italia è l’Aigae-Associazione Italiana Guide Ambientalistiche ed Escursionistiche, che organizza corsi professionalizzanti, ma dà anche il proprio riconoscimento e patrocinio a corsi di altri enti di formazione accreditati.

L’iscrizione ad Aigae non è obbligatoria, però garantisce una qualifica e un titolo spendibili dopo il superamento del corso e dell’esame di accesso.

È importante sapere che per partecipare a un corso professionalizzante, organizzato da enti accreditati, bisogna avere:

  • almeno 18 anni di età;
  • la cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione Europea, oppure essere residente ufficialmente e stabilmente in Italia da almeno cinque anni; 
  • almeno un diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • l’idoneità psicofisica per affrontare le escursioni, presentando un certificato medico di
  • idoneità alla pratica sportiva non agonistica. 

I corsi professionali per guida ambientale escursionistica (qui un elenco sul sito di Aigae), di solito teorici e pratici, durano dai 3 ai 6 mesi, per un totale di 150 o 300 ore. Hanno un costo che va dai 1.000 ai 1.500 euro circa.

Per questa figura però non esistono solo i corsi professionalizzanti, ma anche quelli di  specializzazione e di aggiornamento obbligatorio

Le associazioni professionali di categoria delle guide escursionistiche 

Come abbiamo visto, in Italia la più importante associazione di categoria del settore è l’Aigae, riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), secondo quanto previsto dalla legge 4/2013. 

Ma nel nostro Paese esistono, a livello nazionale, anche Lagap-Libera Associazione Guide Ambientali Escursioniste Professioniste, iscritta agli elenchi del Mise, e AssoGuide, la più recente per nascita, che include tra gli associati anche guide e accompagnatori turistici.

A livello europeo, invece, segnaliamo Agae-Associazione Guide ambientali Europee. 

Dove trova lavoro una guida naturalistica

Una guida ambientale escursionistica, o guida naturalistica, può trovare lavoro collaborando con agenzie di viaggi, tour operator, scuole ed enti pubblici, strutture ricettive, associazioni, parchi ed eco-musei. Ma anche offrendo i propri servizi direttamente a persone che vogliono esplorare un territorio e ad aziende che, ad esempio, vogliono fare team building.

Ora che ti abbiamo fatto una panoramica completa su questa professione, se sei una guida escursionistica e stai cercando lavoro, sei nel posto giusto. Trova la tua clientela e apri il tuo profilo su Jopla. È gratis e non ti facciamo pagare nessun costo di commissione!

Anche noi, come te, promuoviamo la sostenibilità ambientale.

Se invece stai cercando una guida escursionistica, puoi trovarla/o su Jopla!

Silvia è copywriter e content writer appassionata di scrittura inclusiva. Ha lavorato per molti anni in agenzia come addetta stampa ed esperta di comunicazione, specializzandosi in diversi settori. Dal 2021 è freelance.