Se vuoi lavorare come baby-sitter, fare una buona prima impressione è fondamentale. Per una famiglia, la scelta della baby-sitter è un momento cruciale e potenzialmente stressante. Il sogno di ogni genitore è trovare la persona perfetta a cui affidare i bambini in tutta serenità.
Come puoi immaginare, si tratta di una decisione che non viene presa a cuor leggero e qui viene il difficile: per fare breccia nel cuore di una famiglia, dovrai prepararti a sfoggiare non solo il tuo miglior sorriso ma anche determinazione, affidabilità ed empatia.

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In questo articolo vedremo insieme quali sono le domande più comuni che i genitori pongono in sede di colloquio alle baby-sitter; ti suggeriremo come prepararti per fare un’ottima impressione e conquistare la loro simpatia.

Come preparare il colloquio per baby-sitter

Prima di passare alle domande del colloquio, è bene fare un’introduzione generale.

Come per ogni colloquio di lavoro, anche quello per baby-sitter va preparato con accuratezza e professionalità. Che tu sia una baby-sitter alle prime armi o un’esperta, il colloquio con i tuoi futuri datori di lavoro non può coglierti impreparata.

Prima di recarti al colloquio, assicurati di:

  • Scegliere un abbigliamento che ti rappresenti.
    Cercare di apparire una persona diversa da quella che sei non ti aiuterà. Il lavoro di baby-sitting si basa sulla fiducia e sull’intesa con la famiglia. Poiché lavorerai in un’abitazione privata, non è necessario essere formali a tutti i costi: è molto meglio puntare sulla sincerità. Se verrai scelta dalla famiglia, saprai che ti avranno apprezzata anche per la tua individualità.
  • Curare il tuo aspetto e l’igiene.
    Se l’abito non fa il monaco, la cura della persona sì. Assicurati di presentarti al colloquio con la famiglia con un aspetto curato e pulito. La trasandatezza e la scarsa igiene non sono dei biglietti da visita che giocheranno a tuo favore: può suonare banale, ma è una regola di base che vale la pena di ricordare.
  • Organizzarti per essere puntuale

L’affidabilità è una delle doti principali che le famiglie cercano in una baby-sitter. Essere puntuale al colloquio è la prima occasione per mostrare quanto tu sia una persona affidabile, che rispetta il tempo altrui: una persona su cui si può contare.

Le domandi più frequenti del colloquio per baby-sitter

Viste queste raccomandazioni generali, passiamo alla parte pratica: le domande.

Noi di Jopla abbiamo parlato con diversi genitori che si sono trovati alle prese con la ricerca della loro prima baby-sitter, e abbiamo stilato una lista delle domande più frequenti. Te le proponiamo qui sotto:

1. Per quante famiglie hai già fatto da babysitter? Quanti anni avevano i bambini?
Con questa domanda i genitori stanno cercando di capire il tuo livello di esperienza; vogliono sapere se hai già accudito bambini dell’età dei loro figli o se sarebbe la prima volta. Rispondi con sincerità, non c’è una risposta giusta.

2. Perché ti piace lavorare con i bambini?

Il motivo di questa domanda è ovvio: una buona baby-sitter ama passare tempo con i bambini e affrontare le sfide che questo comporta. L’esperienza può contare, ma qui si tratta prima di tutto di una questione di attitudine personale.

3. Fai altri lavori o attività part-time?

Questa domanda serve di solito a introdurre il tema della tua disponibilità oraria e dell’organizzazione dei tuoi tempi con quelli della famiglia. Non nascondere i tuoi impegni né eventuali periodo di vacanza già programmati.

4. Fumi?

Quello di cui la famiglia vuole assicurarsi è che non fumerai quando ti trovi insieme ai bambini. Se fumi, rassicurali sul fatto che non lo farai mentre sei in servizio.

5. Quali attività ti piace svolgere con i bambini durante le ore di baby-sitting?

Con questa risposta puoi dimostrare la tua creatività e la tua esperienza nell’intrattenere i bambini. Le famiglie amano le baby-sitter che sanno come far felici i bambini con iniziative e giochi sempre nuovi.

6. Cosa ti piace meno del lavoro di baby-sitter?

La famiglia qui si aspetta una risposta onesta: ci sono tanti aspetti della gestione dei bambini che possono non piacere ed è normale (e i genitori lo sanno perché lo vivono in prima persona!). Certo, se risponderai qualcosa come “non mi piacciono i bambini” o “è un lavoro duro”, non stai dimostrando di essere la persona giusta.

7. Hai una certificazione di primo soccorso? Se non la hai, sapresti cosa fare se un bambino sta soffocando?

Saper gestire le emergenze è una delle cose che impensieriscono di più i genitori. Puoi quindi immaginare quanto sia difficile pensare di affidare i loro bambini a una persona estranea. Se non hai una certificazione di primo soccorso, cerca almeno di imparare le manovre principali da fare in caso di soffocamento: ci sono tanti corsi gratuiti a disposizione, approfittane.

8. Hai la patente? Ti senti di guidare l’auto in caso di emergenza?

Una baby-sitter autonoma negli spostamenti e che sappia guidare in caso di emergenza, è di sicuro un elemento di tranquillità in più per le famiglie. Se non sai guidare, però, non scoraggiarti: dimostra alla famiglia di sapere come agire in caso di emergenza, per esempio spiegando come reagiresti e chi chiameresti in caso di bisogno (anche nel caso in cui i genitori non fossero rintracciabili per qualche motivo).

9. Qual è il tuo approccio alla disciplina? Come reagisci quando i bambini fanno i capricci?

Con questa domanda la famiglia vuole assicurarsi che tu sia sulla loro stessa lunghezza d’onda nella gestione dei comportamenti impegnativi dei loro figli. Per i genitori, è importante che la baby-sitter non sconvolga il loro metodo educativo e aiuti i bambini a rispettare le regole già decise della casa.

Che tu abbia esperienza pregressa o meno, cerca di spiegare in che modo reagiresti di fronte a capricci molto insistenti: se la prima risposta che ti viene in mente ha a che fare con le sculacciate, forse dovresti riconsiderare il tuo lavoro!

10. Raccontaci di un’occasione in cui ti sei trovata a gestire diverse attività allo stesso tempo: come ti sei organizzata? A quali hai dato priorità?

Avere a che fare con i bambini è molto impegnativo e spesso richiede doti di multitasking. Con questa domanda, i genitori vogliono conoscere meglio il tuo modo di ragionare e capire in che modo gestisci le priorità. Se hai già esperienza come baby-sitter, probabilmente avrai già degli aneddoti da raccontare a riguardo; se invece sei alle prime armi e non ti sei mai trovata in una situazione complicata con i bambini, pensa ad altri ambiti della tua vita in cui hai dovuto fare ricorso a tutte le tue capacità di organizzazione e gestione delle priorità.

Per concludere

Come ogni colloquio di lavoro, anche quello per baby-sitter va preparato in anticipo e affrontato con professionalità. In questo articolo abbiamo visto quali sono le dieci domande più frequenti che i genitori fanno in sede di colloquio a una futura baby-sitter. Sapere in anticipo quali domande aspettarti darà sicuramente una spinta in più alla tua candidatura! 

Have a nice job!

Alice è una copywriter specializzata in linguaggio inclusivo, con una lunga esperienza di scrittura di contenuti web nel settore viaggi e nel tech. Dal 2015 collabora attivamente con la comunità open-source di WordPress. Vive a Barcellona dal 2012.